Exploring the World of the Celts
R**I
Un testo utile per chi riflette sul tema dell'identità.
Questo libro del professore di archeologia dell'università di Leicester è davvero utile per chi riflette sul tema dell'identità personale. Gli antichi celti erano consapevoli della loro appartenenza ad una civiltà che abbracciava gran parte dell'Europa continentale. La vicinanza delle lingue e la circolazione degli oggetti materiali fornivano ad essi il senso di appartenere ad una civiltà più ampia. Seguendo il filologo Toynbee, è legittimo parlare di civiltà o cultura in presenza di una lingua scritta. Poche sono le testimonianze scritte che vengono dai celti. Peraltro, essi avevano sviluppato grazie all'autorità spirituale dei druidi la capacità di trasmettere sistematicamente la loro cultura da una generazione all'altra. Questa memoria storica sparì nel corso del medioevo, in seguito all'affermarsi nelle isole britanniche di una lingua germanica: l'inglese. E un filologo non può ignorare la percezione soggettiva. Simon James conclude il suo agile manuale domandandosi cosa sarebbe successo se nel 390 AC i celti Senoni, che vivevano nelle attuali Marche, avessero distrutto Roma come era nelle loro possibilità anziché accettare il riscatto e ritirarsi. In questo mondo egli mostra il suo antideterminismo. Il libro è corredato da fotografie e grafici eleganti e utili. Segnalo al lettore anche il libro di un altro professore di archeologia dell'università di Leicester: The Vandals di Andy Merrills. L’identità culturale dei britannici è storicamente celtica, nella lunga durata, e linguisticamente germanica, ma l’identità genetica si configurò circa 6000 anni fa’ ed è ancora prevalentemente paleo-europea. I britannici sono affini agli antichi germanici, greci e latini, ma in modo più tenue di quanto questi popoli fossero imparentati tra loro, come mostra in The blood of the isles il biologo Sykes. Questo libro è utile, anche se, partendo proprio dal riconoscimento della dimensione della percezione soggettiva degli uomini del passato, dissento con James sull'idea che l'archeologia sia una scienza. La scienza non considera consapevolezza, coscienza, empatia, intenzionalità, che sono da sempre oggetto della riflessione e della ricerca umanistica. L'archeologo come storico dell'arte con competenze pratiche nel recupero di beni del passato si può avvalere di tecniche scientifiche o di consulenze scientifiche, in particolare nella datazione col radiocarbonio. Inoltre, gli archeologi si avvalgono non solo della descrizione storico-etnografica, dell'omologia culturale, della comparazione trans-culturale, del metodo comparativo della filologia, ma anche del metodo statistico e in rare circostanze della simulazione.Roberto FideliTraduttore e scrittore ([ ... ])
M**U
Great
It’s a great introduction to the celts.
A**S
The Best Introduction to the Celts Ever! Also for the know it alls.
I have read a lot of books on the Celts, as they happen to be a passion of mine. So when a friend of mine asked me to read this book and tell him how acurrate it is, of course I jumped at the chance.First off this book is great for both beginners in the field and for people who are not, but want to update their information. It has beautiful pictures accompanied with lots of information and trivia.It talks about all the new ideas that have been discovered lately and corrects a lot of others that have been going around for years.I bought my own copy after reading my friends and now I use it as a reference for my students ( I teach Celtic History of the Internet).I would recommend this book to anyone who wants to REALLY learn about the Celts and where they came from, and their beautiful culture.
D**R
Very informative!
Very informative. I have read a lot on ancient Irish, Welsh and British. But, not so much on the continental Celts. This book has a little bit of everything.
T**S
Tiny Print is Giving Me a Headache
WHAT IS UP THE TINY PRINT. The sidebars are so small I can't read them even with my reading glasses.
Trustpilot
1 month ago
1 month ago